Attorno ai 40 anni, complici vicende personali profondissime, il mio interesse per il teatro - vivace fin dall’infanzia - si trasforma lentamente in vera passione. Non avendo velleità attoriali, ma non accontentandomi più di essere semplice spettatrice, mi oriento verso ciò che ho sempre saputo fare con grande naturalezza: scrivere. Seguo due brevi corsi e durante uno di questi ho la fortuna di essere letteralmente fulminata da un’ispirazione che si traduce sulla pagina nel giro di un mese - una parola dopo l’altra, direttamente dal mio cuore di madre.
Nasce così “Tutto bene, mamma?”, scritto in treno, in spiaggia, ovunque mi sgorgasse dentro la frase che aspettavo. Segnalato al Premio Letterario Lago Gerundo, trasmesso su Radio3, occorreranno però molti anni perché un altro fulmine, al capo opposto del mondo, mi colpisca con l’idea di una messa in scena adeguata al contenuto.
Ma questa è un’altra storia... potete leggerla su tuttobenemamma.com.
Negli anni successivi scrivo altri brevi testi teatrali, alcuni dei quali presentati in tre Festival “Monologhiamo”, e faccio un’ incursione nella narrativa - ancora una volta a seguito di un corso. Con il racconto “Il posto dell’anima” vinco il secondo premio al PremioLetterarioCinqueTerre “ScriviVernazza 2004”. Anche in questo caso, l’ispirazione mi aveva colpita come un fulmine, facendomi sedere nel primo bar incontrato e buttar giù di getto la storia.
Gli ultimi anni sono dedicati piuttosto a far crescere le mie “creature” che a produrne altre - finché non mi colpirà un altro fulmine? Il seguito alla prossima puntata...
“So I wish you first a sense of theatre; only those who love illusion
And know it will go far ... ” W. H. Auden
I like to say that writing for the theatre has prevailed over other forms for two reasons: my uncle's - playwright Uberto P. Quintavalle – spiritual heritage, and my brother , sister and cousin (a novelist, a journalist and a poet, respectively) who did not leave me any other choice!